Esternalizzare fa bene al bilancio, non al servizio
- rifondazionemilano

- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Esternalizzare fa bene al bilancio, non al servizio
Lo scandalo del san Raffaele rappresenta l'ultimo, ma non il più importante tra gli episodi che confermano come la sanità privata sia strutturalmente malata. Malata di profitto. La sanità privata è un prodotto al servizio del profitto. La sanità pubblica è un servizio alla persona.
La cronaca ci racconta che sono stati utilizzati nei reparti di degenti pubblici (non quelli privati a pagamento) degli operatori non formati e non preparati a gestire la logistica del reparto.
Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre, il padiglione di cure intensive della struttura medica è andato in crisi per la presunta inesperienza del personale infermieristico assunto da una cooperativa esterna a cui era stata affidata l'assistenza. L'amministratore unico del nosocomio si è conseguentemente dimesso.
L’affidamento a una coop esterna sembra infatti aver causato il blocco degli accessi al pronto soccorso e il trasferimento dei pazienti in altri reparti.
Qualsiasi persona minimamente informata di cose sanitarie sa che un infermiere, ma anche un medico ha bisogno di giorni a volte di settimane per comprendere tutti i dettagli della logistica essenziali ad essere tempestivo non commettere errori o omissioni. L'utilizzo di personale scaraventato all'interno dei reparti non solventi ha generato come documentato dai primi riscontri giornalistici gravi di servizi e rischi ancor più gravi per i pazienti. L'immediata convocazione dell'assemblea del consiglio di amministrazione con le conseguenti dimissioni del direttore unico e sua sostituzione danno il senso della gravità dell'episodio. Anche se la toppa apposta non può far altro che palesare la gravità del buco.
Tutto questo non è un incidente di percorso, ma è strutturale alle logiche di profitto della sanità privata. È indispensabile che tutte le opposizioni seriamente orientate a un cambiamento radicale della situazione elaborino una proposta complessiva per il superamento di una situazione ibrida in cui gli interessi privati distorcono il concetto stesso di sanità. A partire dalla ricerca e dall'elaborazione di dati che, se gestiti da big farma, a volte non danno garanzie di trasparenza e possono essere orientati al profitto e non al benessere dei cittadini. Passando poi per la ridefinizione delle linee guida della prevenzione della diagnosi e della cura. L'obiettivo è il graduale ridimensionamento della presenza della sanità privata nel contesto della sanità pubblica. Non consideriamo il criterio della sussidiarietà, proposto dalla proposta di legge del Partito democratico che aveva raccolto 100.000 firme e che è stata bocciato dal parlamento della regione lombardia, un criterio sufficiente per superare la distorsione attuale. Occorre invece dichiarare con semplicità e chiarezza la necessità di superare tutte le ingerenze della sanità privata sulla sanità pubblica con una graduale ma ferma e decisa riduzione e superamento della ingerenza della sanità privata su quella pubblica.
Auspichiamo nel brevissimo un pubblico dibattito per verificare la disponibilità a fare fronte comune per realizzare davvero il primato della sanità pubblica universale e gratuita e libera dal profitto.
GRUPPO SALUTE PRC -Milano









Commenti