Lavoro



La narrazione prevalente è che la nostra società genera ricchezza per tutti. Questo non è vero. La ricchezza non è distribuita equamente, ma si concentra sempre di più nelle mani di pochi. Una piccola parte della società sta diventando più ricca, la stragrande maggioranza combatte per difendere i livelli minimi di benessere raggiunti grazie ai sacrifici delle generazioni passate. Il calo dei salari e la crescente precarietà del lavoro rendono impossibile per molti/e costruirsi un futuro accettabile. La disoccupazione poi di ampie fasce sociali in specie giovanili, aggrava le condizioni di vita di milioni di persone.
Ampie fasce della popolazione attraverso il loro lavoro mal retribuito e sfruttato, contribuiscono al benessere generale, ma ad essi non è concesso alcun futuro.
Siamo impegnati
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Per una riduzione e redistribuzione del lavoro: 30 ore settimanali con retribuzione piena.
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Per un salario minimo legale a 10 euro l'ora, fatti salvi i migliori diritti acquisiti dai contratti collettivi di lavoro.
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Per la remunerazione e l'equa distribuzione di tutto il lavoro socialmente necessario.
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Per contratti collettivi di lavoro nazionali e di categoria, che superino la frammentazione attuale dei contratti.