25 NOVEMBRE - PRC IN PIAZZA CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE.
- rifondazionemilano

- 4 giorni fa
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25 NOVEMBRE - PRC IN PIAZZA CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE.
La violenza maschile sulle donne non è un insieme di casi isolati: è un fenomeno strutturale radicato nei rapporti di potere, nelle disuguaglianze economiche e culturali, nel modello sociale patriarcale che ancora oggi attraversa istituzioni e politiche pubbliche.
I fatti dimostrano quanto questa violenza sia resa possibile da un sistema che continua a produrre impunità, solitudine e mancanza di protezione.
Ma la gravità non sta solo negli episodi: sta nel modo in cui le istituzioni li interpretano.
In questo senso, le dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara non sono neutrali. Collegare l’aumento delle violenze all’immigrazione irregolare e sostenere che il patriarcato sarebbe “superato” significa costruire un discorso politico che sposta l’attenzione dal problema reale.
Questa narrazione non solo distorce la realtà, ma rimuove deliberatamente tutte le dimensioni strutturali della violenza di genere. È un’operazione ideologica che funziona a sostegno della linea politica del governo: sicurezza, emergenza, ordine, capri espiatori. Non prevenzione, non autonomia, non welfare.
In questo quadro, anche l’azione del governo guidato da Giorgia Meloni si è rivelata insufficiente: interventi limitati, finanziamenti intermittenti, assenza di una strategia che affronti la violenza alla radice, attraverso politiche sociali, educative e di sostegno materiale alle donne.
La violenza non si combatte con slogan o provvedimenti cosmetici: si combatte con investimenti strutturali.
Lo stesso vale per il livello regionale e cittadino.
In Lombardia, la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio vive di fondi tardivi, bandi frammentati e precarietà. Gli interventi si concentrano sulla gestione dell’emergenza, mentre mancano politiche su casa, reddito, formazione e welfare: condizioni essenziali per l’autonomia delle donne. La Regione continua a guardare alla violenza di genere come a un fatto episodico, non come al prodotto di un sistema che richiede trasformazioni profonde.
A Milano, nonostante alcuni passi avanti, le risorse restano insufficienti. I centri antiviolenza faticano a lavorare con continuità, i servizi sociali sono sotto pressione e le politiche abitative non rispondono all’emergenza reale: in una città dove il costo dell’affitto è ormai insostenibile, molte donne non possono permettersi di uscire da situazioni di violenza. Senza un welfare forte, senza case accessibili, senza un sostegno pubblico stabile, la città delega ancora troppo al volontariato e alla buona volontà.
Questa combinazione – un governo che distorce il discorso pubblico, una regione che non investe in prevenzione e una città che non garantisce autonomia materiale – rende evidente che la violenza patriarcale non viene combattuta con coerenza né con la serietà che richiede.
Per affermare una visione diversa, femminista, sociale e radicale nella trasformazione della società, saremo in piazza con Non Una Di Meno il 25 novembre a Milano, insieme a chi non accetta che la violenza maschile sulle donne venga normalizzata, minimizzata o strumentalizzata.










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