Di seguito l'analisi di Matteo Prencipe, Segretario Provinciale del PRC sugli sviluppi politici milanesi, che si aprono con l'ingresso nella giunta dell'ex presidente locale e nazionale della Compagnia delle Opere e potente interlocutore degli interessi degli immobigliaristi milanesi.
SALA E LA MOSSA DEL CAVALLO DEL POTERE.
E così il Sindaco Sala disvela anche al più sciocco che interessi rappresenta. Fa a tutti il famoso disegnino e dice unite i puntini sciocchini. Sfacciatamente e senza neache presentarlo al Consiglio Comunale, nomina a sorpresa Guido Bardelli, già Presidente della Compagnia delle Opere e uomo della destra sociale assessore alla casa. Chi? Si, il titolare del famoso studio legale amministrativista AMMLEX, a cui si rivolgono tutti i principali player edilizi per le consulenze urbanistiche strategiche, nonché i relativi contenziosi apertisi con le inchieste urbanistiche della Procura milanese. Da quello studio legale a cui appartiene anche la già Vicesindaca De Cesaris ed oggi esponente di Italia Viva (strano no?), passano i poteri dei costruttori milanesi e i relativi interessi miliardari. E' il sigillo di fabbrica al secondo mandato di un sindaco, che non può più nascondersi dietro la retorica dei calzini arcobaleni.
Chi comanda veramente in città, di fronte ai rischi miliardari che le inchieste della Procura hanno prodotto, ha bisogno di fatti e interviene in prima persona. E come se Sala non bastasse più e sia stato commissariato. Ci pensiamo noi. Conflitti di interessi del futuro assessore? Si vedrà strada facendo e ci sarà sempre la foglia di fico della "cessione delle quote" di Berlusconiana memoria. La maggioranza di Sala sorpresa, è palesemente allo sbando politico e balbetta timide critiche. Non basterà certo lo strapuntino dato al capogruppo del PD come prossimo capo di gabinetto, a placare lo sconcerto che ribolle già dalle diverse prese di posizioni. Quindi ora con lo schiaffo sonoro di Sala dato in faccia al PD, Verdi, Civici e pure a quelli a sinistra silenti in attesa in anticamera, con un uomo di destra seduto in Giunta, si apre un tema politico gigantesco per le forze del centro sinistra, che con tutta evidenza non governano più la città.
Si è esaurita l'era Sala o no? È anche un tema per le forze sociali e sindacali milanesi sempre molto timide nelle locuzioni politiche per la famosa paura "delle destre". La destra con una mossa del cavallo, si seduta a capotavola già prima delle future elezioni del 2027. Non se ne andrà facilmente. Di questo chi ha a cuore il destino della città dovrebbe discutere. Non bastano più solo le proteste. Occore la convergenza delle migliori intelligenze critiche della città tecniche, professionali, culturali, sociali e politiche, per prospettare un futuro che contenda il potere alla destra economica che si sta divorando la città.
L'era di Sala e del suo modello va chiusa senza preclusioni a nessuno, con nuove idee di governo e temi di sviluppo sociale al servizio dei cittadini e cittadine e non della rendita. Bisogna discutere come prospettare un nuovo governo della città. Chi ha coraggio faccia un passo avanti e discuta.
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