RIFONDAZIONE COMUNISTA SU SAN SIRO: QUANDO L’ARBITRO NON È IMPARZIALE LA PARTITA È TRUCCATA
- rifondazionemilano
- 24 mar
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COMUNICATO STAMPA
RIFONDAZIONE COMUNISTA SU SAN SIRO: QUANDO L’ARBITRO NON È IMPARZIALE LA PARTITA È TRUCCATA
Giustamente la Magistratura milanese, mette sotto la lente di ingrandimento la vicenda San Siro. Un esposto chiede di verificare il possibile danno erariale. Noi pensiamo che ci siano concrete basi perché questo sia possibile.
La vicenda del nuovo stadio si trascina ormai da 5 anni e, dopo stravolgimenti e molte ipotesi, il Sindaco e le squadre sono tornate al punto di partenza: svendere (a un prezzo irrisorio) lo stadio per abbatterlo a spese dei milanesi, distruggere i 5 ettari del parco dei Capitani e costruire migliaia di metri quadri di funzioni private col pretesto di coprire i costi del nuovo stadio.
Una operazione immobiliare assurda che non ha alcuna logica e non porta nessun vantaggio alla città ma, al contrario, immette nei bilanci dei fondi finanziari proprietari di Inter e Milan un asset finanziario-immobiliare.
Rifondazione si è opposta sin dall'inizio ed ha protestato insieme ai comitati, associazioni, singole e singoli cittadini contro questa dannosa operazione di degenerazione urbana anche con la promozione di due referendum, abrogativo e consultivo, al momento bloccato dal Comune.
Spicca in questa vicenda l’ennesimo silenzio-assenso di una maggioranza in Consiglio Comunale che di fatto, lo abbiamo già visto col Salva-Milano, si limita a ratificare decisioni già prese da Sindaco e Giunta.
L'attuale maggioranza, è ormai priva di un indirizzo politico in sintonia con le richieste dei cittadini/e. Si aggrava così la distanza politica tra le promesse di "discontinuità" tramite il mini rimpasto di giunta e la realtà fatta invece di continuismo.
Chiediamo che San Siro, impianto sportivo perfettamente funzionante e dotato di tutti i massimi standard UEFA, resti pubblico e che le aree circostanti, vero obiettivo della speculazione, non siano svendute ai privati come abbiamo già visto accadere con gli Scali Ferroviari, e che il futuro di tutta l’area non venga deciso a tavolino dal Sindaco e dai proprietari delle due squadre.
Milano, 24 marzo 2025

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